Sixty-Six, ossia l’anno 1966. Bei tempi, bella musica, bella gente: grandi film e telefilm ne hanno narrato umori e momenti.
E’ estate e l’Inghilterra sta impazzendo letteralmente per la Coppa del Mondo di calcio, di cui è anche paese organizzatore. E’ l’anno in cui, a marzo, la Coppa viene rubata da ignoti e già questo mette parecchio sottosopra la nazione. Ma il quasi-uomo Bernie è invece preso dalla sua festa di Bar Mitzvah, ossia dal giorno in cui diventerà uomo (a 13 anni e 1 giorno), una sorta di iniziazione al mondo adulto per tutti gli ebrei.
La famiglia di Bernie, poi, ha altri pensieri: il lavoro va male e il vero catalizzatore di attenzioni è il figlio maggiore, eccentrico e riottoso. E’ ovvio che il piccolo Bernie non può essere il protagonista di questi giorni complessi: calcio, fratello e business distolgono tutte le attenzioni su quello che sarà invece il giorno più importante della sua vita. Mazzata ulteriore, la finale della Coppa è programmata, caso del destino, proprio il giorno della festa di Bernie, ossia il 30 luglio. Il colpo di grazia arriva quando l’Inghilterra grazie alla doppietta di Bobby Charlton batte il Portogallo in semifinale: per Bernie si profila un Bar Mitzvah disastroso.
Dai creatori di “Bridget Jones” e “About a boy”, recita a caratteri cubitali il cartellone. Una garanzia? Si, ma senza strafare. La prima si è svolta il 23 ottobre a Londra, all’Empire Leicester Square, allestito a festa con il red carpet apposito. Io c'ero. Attori in passerella e servizio di sicurezza ad hoc, nonostante la pioggia battente. Ma, banalmente, prima bagnata, prima fortunata… Molti applausi e tanta dolcezza di fondo per un film grazioso e composto, che vede una strepitosa Helena Bohnam Carter nel ruolo della mamma e un paciaroso Gregg Sulkin nei panni di Bernie. Spettacolari e inimitabili i dialoghi in inglese, centralissimo il titolo (più esemplificativo di così!) che per una volta pare non sia stato stravolto nella versione italiana. E poi, comunque, c'era poco da stravolgere: non si poteva nemmeno ribaltare il numero, visti i due 6.
Sicuramente in inglese e in Inghilterra rende di più (in fondo, il 1966 è il loro anno, quello della prima – e unica - Coppa); è quindi probabile che in Italia non ne venga recepito appieno lo spirito. Comunque, veramente consigliato, anche per la durata: 89 minuti, quasi come una partita di calcio. Peccato che la finalona con la Germania, nell'ormai ribadito anno '66, sia andata ai supplementari.
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